I risultati positivi che i professionisti o i lavoratori ottengono sono spesso associati alle conoscenze e alla capacità di trasferire il sapere in pratica. Questi sono considerati persone intelligenti, di elevato QI, perchè dotati di capacità logica, di memoria, talvolta anche di un ottimo senso pratico.
In altri casi, i risultati professionali sono associati alla fortuna, alle condizioni familiari, economiche o sociali. In breve, si sono trovati nel posto giusto al momento giusto!
C’è un elemento che sfugge all’analisi comune, è quello legato ad una forma di intelligenza che fa la differenza, il QE (Quozione Emotivo). L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere le emozioni e saperle gestire.
Come gestiamo i rapporti con il manager, i colleghi o i nostri collaboratori? Quanti clienti possiamo aver perso per non aver gestito le in modo equilibrato le emozioni? Siamo resilienti nelle situazioni quotidiane? Essere arrabbiati è il nostro standard? Viviamo in un perenne stato d’ansia? Abbiamo difficoltà a dire di no?
L’intelligenza emotiva è come un muscolo che va allenato per affrontare con equilibrio le situazioni lavorative quotidiane.
“L’auto-consapevolezza emotiva è la base fondamentale dell’intelligenza emotiva. Significa essere in grado di scrollarsi di dosso il cattivo umore” Daniel Goleman